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sabato , 27 Luglio 2024
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Calla selvatica: come coltivarla

La diffusa calla ha anche una variante selvatica appartenente alla famiglia delle Araceae. Si tratta di una pianta semplice da coltivare, che viene apprezzata per le caratteristiche ornamentali e perché aggiungere note di colore al giardino.

La calla selvatica si riconosce per il rizoma che produce fusti e radici. I suoi fiori sono di color bianco tendente al giallo, non dissimili per forma e dimensione a quelli della calla domestica. Eleganti e piacevoli da ammirare, sbocciano durante i mesi primaverili. Successivamente compaiono i frutti che hanno l’aspetto simile a quello di bacche, le quali assumono una colorazione dapprima bianca e poi, maturando, arancione e rosso intenso.

La calla selvatica appartiene alle piante perenni. Cresce spontaneamente in luoghi non aridi. Vive bene nei boschi, in prossimità dei fiumi, ed in genere in ambienti umidi dove ci sono condizioni di scarsa luminosità. Coloro che scelgono di coltivarla dovranno optare per terreni adeguati, non colpiti dai raggi diretti del sole. Sarà altresì importante scegliere il terreno giusto. La calla selvatica, infatti, richiede un terriccio soffice, ricco di humus e ben drenato.

Si comincia facendo una buca nel terreno di circa 15 centimetri di profondità, che servirà per mettere a dimora il bulbo. Una volta interrato bisogna ricoprirlo con la terra, facendo una leggera pressione per compattare il substrato. Quando si desidera interrare più bulbi bisogna distanziare opportunamente le piante, lasciando almeno 15 centimetri di distanza l’una dall’altra. Si prosegue bagnando la terra senza eccedere.

Le cure successive non sono complicate e non richiedono molto tempo. La calla selvatica predilige annaffiature sporadiche, che possano mantenere il terriccio sempre umido. Durante la stagione invernale possono essere sospese. In estate e in primavera, invece, devono essere intensificate.

La calla selvatica non tollera i ristagni d’acqua che potrebbero compromettere lo sviluppo e provocare il marciume delle radici. A questo preposito si può praticare l’opportuna pacciamatura, anche per fini estetici e per realizzare composizioni ancora più decorative.

Attraverso la pacciamatura si contengono anche gli sbalzi termici durante i cambi di stagione e si migliora la tessitura del terreno. Pertanto, può essere opportuno posare sul terreno un telo specifico di polipropilene. Si procede aggiungendo i materiali pacciamanti, quali ghiaia o argilla espansa.

Infine, a partire dall’inverno e fino all’inizio dell’estate è buona regola concimare la calla selvatica, per favorire la sana crescita e preservarla dall’attacco del ragno rosso e della cocciniglia.

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