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2 novembre

2 Novembre commemorazione dei defunti

La storia e il 2 novembre

È il giorno dedicato alla commemorazione dei defunti nei Paesi di fede cattolica.
La storia che ha dato vita a questo giorno successivo a quello dedicato a tutti i Santi, affonda le sue radici nella notte dei tempi.
In tutte le civiltà il culto dei morti è sempre stato molto sentito e ne sono prova le stesse piramidi in Egitto e i mausolei monumentali risalenti all’impero Romano.
Con l’avvento del cristianesimo la chiesa cercò di arginare i culti pagani legati al ricordo di chi è trapassato e che era solitamente fissato proprio tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.
In principio, circa 1000 anni fa, questo periodo era legato alla fine del raccolto e all’arrivo della stagione fredda. La tradizione nordica e in particolare celtica legava simbolicamente questo periodo alla morte in attesa della rinascita, sempre legata alle stagioni, che sarebbe arrivata con la primavera.
La festa celtica era chiamata notte di Samhain e fu Papa Gregorio II a iniziare un processo di “trasformazione” da pagana a cristiana.
In realtà la commemorazione dei defunti per la religione cattolica era stata fissata al 13 maggio, giorno che invece oggi è dedicato al ricordo delle apparizioni di Fatima.
Fu quindi spostata al 1° novembre con tutti i significati di devozione e rimembranza ad essa connessi. A questo giorno sono legate innumerevoli tradizioni, sia per quanto riguarda gli usi che il cibo. È molto diffusa l’usanza non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa, in oriente e negli Stati Uniti di preparare da mangiare per coloro che non ci sono più.
La definitiva decisione per quanto riguarda il giorno dedicato ai morti avvenne grazie a sant’Odilone di Cluny, che promosse la riforma cluniacense nel 998.
Era un abate che prese a ricordare questa giornata con una lunga serie di rintocchi campanari a cominciare dal tramonto, presso l’abbazia dove rendeva il suo servizio cristiano.
La stessa eucaristia veniva distribuita secondo la formula pro requie omnium defunctorum, cioè in ricordo di tutti i morti.
Tutta la chiesa prese a rendere ufficiale questa forma di commemorazione e non mancavano , accanto ai riti cristiani, anche quelli della devozione popolare, con travestimenti o cataste di legna accese al centro delle piazze, balli.
L’ufficialità data alla festività fu annunciata per la prima volta nel ‘400 con l’Ordo Romanus.

Le tradizioni legate ai defunti nei vari Paesi

Ovunque nel mondo ci sono tradizioni molto sentite e perpetuate legate al giorno dei morti. In Italia sono innumerevoli e una su tutte è quella del Veneto, dove si preparano dei dolci di pasta frolla ricoperti di glassa bianca, con una forma del tutto simile alle ossa. Si chiamano appunto “ossa dei morti” e fanno parte di quella lunga lista di cibi preparati in questo giorno.
In Toscana e in Liguria si usa offrire ai bambini dolciumi e frutta secca, mentre a Roma si perpetua l’usanza di consumare del cibo davanti alla tomba di un congiunto, nell’intento di fargli compagnia.

Per quanto riguarda il resto del mondo le usanze sono tra le varie

In Cina si festeggia il Theng Chieh dove si accendono delle lampade e dei fuochi non solo per ricordare i familiari defunti, ma anche per indicare loro la strada verso il cielo. Le lampade, alcune delle quali molto grandi, servono anche per allontanare spiriti cattivi che possono impedire la loro ascesa.
In Austria similmente si lascia una lampada accesa alle finestre e una ciotola con del pane e un bicchiere d’acqua. Si pensa che i morti nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre tornino nei luoghi d’origine e devono trovare accoglienza con questo gesto.
In Slovacchia è il camino il centro delle commemorazioni, perché davanti ad esso vengono posizionate le sedie per tutti i famigliari trapassati e per quelli ancora vivi, per un’immaginaria riunione di famiglia davanti al fuoco che rimane accesso.
Nel Regno Unito e in altri Paesi del Commonwealth c’è un rito pagano che è quello di accendere un grande falò e gettare nel fuoco pietre, dadi o frutta secca. Il motivo è per scacciare gli spiriti maligni che tormentano quelli buoni e, in base a cosa succede dopo che questi oggetti sono stati gettati nel fuoco, si interpretano i segni.
Se una pietra scompare quando il fuoco si è spento, la persona che l’ha lanciata è probabile che non vivrà a lungo, mentre per i fidanzati o gli sposini che vedono esplodere i dadi, potrebbe profilarsi un rapporto conflittuale.
In Germania si conservano accuratamente tutti i coltelli presenti in casa, in quanto si pensa che il passaggio delle anime dei defunti in questa notte carica di simbolismi, potrebbe portarli a ferirsi.
Anche in Irlanda si usa accendere dei fuochi, intorno ai quali si svolgono veri e propri festeggiamenti, dove i bambini sono protagonisti.
Si usa preparare in particolare un dolce di frutta che viene distribuito tra i vicini. Non di rado ci si riunisce per cenare insieme e continuare a festeggiare e ballare tutta la notte.
Negli Stati Uniti si celebra invece la festa di Halloween, con travestimenti macabri e bambini che bussano casa per casa in cerca di dolci.
In Italia le feste pagane sono meno sentite rispetto a quelle cristiane, dove si celebra una messa e ci si reca al cimitero, portando solitamente in dono dei crisantemi, tipici fiori di questi periodo.
In Giappone, contrariamente al nostro Paese, il crisantemo è considerato simbolo di vita e prosperità, tanto da essere il fiore donato in occasione degli anniversari di matrimonio.
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