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martedì , 14 Maggio 2024
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I cocktail alla vodka, la tendenza che non passa mai

Un distillato dalla storia antica e un sapore sempre moderno: la wodka nasce in Polonia alla metà del Cinquecento, per poi essere prodotta in grande quantità e qualità, sul suolo russo e, ad oggi, in tutto il mondo.

Ricavata inizialmente dalle patate, ben presenti nelle coltivazioni nordeuropee dell’epoca dopo la recente importazione dal suolo americano, la vodka è diventata una celebre  bevanda sopratutto nel Novecento. Ha subito diverse trasformazioni, fino a diventare un distillato di cereali (segale), non invecchiato ma assai pregiato, che non si invecchia nelle botti (come il gin), a meno che non si voglia filtrarlo e stabilizzarlo.

La vodka rappresenta, ormai, un ingrediente base per tante ricette di cocktail, bitters fatti in casa e altre specialità per barman e aspiranti tali.

Chiunque inizi a destreggiarsi nel mondo dei drink, sia da consumatore sia da professionista tramite la frequenza di corsi specializzati, tra cui troviamo l’Accademia Italiana Degustibuss che offre il corso barman Torino, sa che la conoscenza della vodka e delle sue interazioni di gusto è fondamentale per realizzare alcuni tra i drink più famosi in assoluto, come il Moscow Mule.

Distillata e aromatizzata, la vodka più richiesta

Gli alambicchi dei primi secoli della distillazione della vodka, già nell’Ottocento diventarono delle vere e proprie strutture complesse, progettate per creare un distillato puro, privo di profumi e molto simile alla vodka che conosciamo.

Ma in realtà, la bontà di tanti drink e prodotti alla vodka è data proprio dalla sua aromatizzazione, che avviene mediante dei procedimenti particolari.

Si aromatizza tramite infusione classica oppure tramite distillazione, e quest’ultima è sicuramente la tecnica che rende l’aroma più pungente e persistente.

La distillazione pura e libera dai profumi era molto ambita in passato mentre già in tempi più recenti, si è passati a preferire vodke con sentori dovuti all’olio essenziale di scorze di limoni, spezie varie, peperoncino o pepe nero.

Le antiche vodke dal sapore unico, ora di nuovo in commercio grazie alla moda del vintage beverage, erano la Limonnaya, la Pertsovka al peperoncino e la Okhotnichya – la celebre vodka del cacciatore con anice, zenzero, chiodi di garofano, scorza di limone, caffè e… vino!

Celebre è la vodka aromatizzata all’assenzio, la Babicka della Moravia, che viene utilizzata dai barman professionisti per drink sempre più ricercati e dal gusto vintage.

La distillazione moderna crea delle vodke con sostanze aromatiche minime e un’eccellente digeribilità, visto che si tratta di un distillato privo di alcol eolici pesanti.

La moda delle vodke aromatizzate è ancora forte; fiori e frutti sono sempre alla ribalta per creare vodke alla pesca, agli agrumi, ai frutti rossi e chi più ne ha più ne senta.

La miscelazione di vodka con i vini

Le mode e le sperimentazioni non si fermano, e molti tra gli enologi e gli esperti di distillazione, hanno da tempo iniziato a creare delle produzioni di miscelazione francese che uniscono gin e vodka, ma non solo.

Derivazioni dal Cognac e dal vino bianco Mauzac, sono le basi per delle miscele che danno vita a prodotti come vodka Idol o la Ciroc (gluten-free), preferite dagli amanti del vino.

La vodka Idol viene prodotta con uve di Chardonnay e Pinot nero di Borgogna, distillata 7 volte e filtrata 5, per arrivare ad un bouquet di aromi unico, ricco in purezza ed eleganza.

La tendenza cocktail alla vodka

La vera diffusione del distillato oltre gli Urali, avvenuta dopo la Rivoluzione Russa del 1917, ha portato a tante differenziazioni nei gusti e nelle abitudini degli europei e poi degli americani, in fatto di vodka.

Quando il celebre produttore Smirnoff arrivò negli Stati Uniti, tentò di diffondere la sua bevanda tramite il celebre Moscow Mule. Ed ebbe il giusto successo, anche se la vera tendenza dei cocktail alla vodka esplose grazie al celebre Vesper Martini, cocktail citato da James Bond (ovvero dal suo scrittore Ian Fleming) come una innovazione da spia di gran gusto: un Martini Cocktail molto secco a cui si sostituisce una parte di gin con la vodka.

Dagli anni Cinquanta in poi, il consumo di vodka e i cocktail consacrati a questo distillato sono cresciuti in modo esponenziale, fin quando i barman di tutto il mondo, ormai, devono essere più che preparati a ricette come il White Russian, Vodka Sour, Screwdriver, Cosmopolitan o il celebre Bloody Mary.

Tra i tanti cocktail a base di vodka, è molto amato il Black Russian per i suoi ingredienti universali di vodka e caffè.

Nato in Belgio nel 1949 dalla creatività del barman Gustave Tops, il Black Russian si è diffuso nel resto del globo come il fratello minore del White Russian, senza la panna e con un carattere “deciso” grazie al caffè.

Questo coktail after dinner è semplice da realizzare, con ingredienti facilmente reperibili come vodka e liquore al caffè. Si versa prima la vodka poi il liquore, si aggiunge ghiaccio e si mescola con un barspoon in modo da raffreddare il cocktail. Andrà servito con dell’altro ghiaccio in un bicchiere basso, per il massimo effetto.

In ogni evento e per ogni serata in cui i cocktail sono protagonisti, la vodka rappresenta un distillato unico per versatilità nei drink, gustoso nelle versioni aromatizzate e anche da bere assoluto, nella pienezza del suo gusto più che intenso.

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