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Modello F24 Semplificato

Codice tributo 3958: quando si usa

I codici tributo sono codici alfanumerici utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per contraddistinguere i tributi, le sanzioni e gli interessi da versare all’Erario o agli enti locali mediante i moduli di pagamento F23 e F24. Il codice cambia in funzione del tipo di tributo, del periodo dell’anno e della motivazione in cui va eseguito il versamento. Per tali motivi, l’indicazione del codice corretto è essenziale affinché ogni pagamento possa essere collegato al corrispondente tributo.

Il codice tributo 3958 è uno dei codici che contraddistingue la Tasi – “Tributo per i servizi indivisibili”. Trattasi di un tributo comunale che la legge impone a coloro che risultano essere possessori (proprietari) e utilizzatori (inquilini) di un immobile e il suo presupposto impositivo è collegato al godimento ad opera del contribuente dei servizi comunali rivolti alla comunità come la manutenzione delle strade o l’illuminazione pubblica.
La Tasi è stata istituita insieme alla Tari – “Tassa sui rifiuti” e all’Imu – “Imposta municipale propria” con la legge di Stabilità del 2014. La “Tari”, come la Tasi, è collegata anch’essa alla fruizione dei servizi comunali da parte del contribuente e specificamente fonda il suo presupposto nel “servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti”. L’Imu, invece, è un’imposta tipicamente patrimoniale collegata al possesso dell’immobile e quantificata in base alla tipologia e al valore di quest’ultimo.
Come premesso sopra, il codice 3958 è solo uno dei codici che identifica la Tasi e precisamente il tributo dovuto sull’abitazione principale e annesse pertinenze. Accanto al suddetto codice, sono stati istituiti i codici 3959 per identificare la Tasi sui fabbricati rurali ad uso strumentale, 3960 per la Tasi sulle aree fabbricabili e 3961 per la Tasi sugli altri fabbricati.

Per quanto riguarda il codice 3958, si ricorda che non tutti sono tenuti al pagamento della Tasi. Infatti, ne sono esentati coloro che sono proprietari e utilizzatori di immobili adibiti ad abitazione principale e relative pertinenze, mentre sono tenuti al suo versamento i proprietari delle case di lusso, di seconde case e coloro che si trovano nei casi indicati dalla legge.
Nelle ipotesi in cui, invece, la tassa è dovuta, il versamento dovrà essere effettuato mediante il modello F24 che dovrà indicare i corrispondenti codici tributo nella “sezione imu e altri tributi locali“. Nel modello dovrà inoltre essere indicato il codice catastale del Comune dove si trova l’immobile nel “codice ente/codice comune”, se il versamento avviene a titolo di acconto o saldo barrando rispettivamente la casella “Acc.” o “Saldo” e l’anno d’imposta cui fa riferimento il tributo nel campo “Anno di riferimento”. Le date per il versamento dell’acconto e del saldo sono rispettivamente a giugno e a dicembre. Resta comunque facoltà del Comune ridurre o eliminare la Tasi nell’ambito del territorio di propria competenza. In questo caso, l’ente locale ne darà comunicazione alla comunità attraverso la pubblicazione della relativa delibera assembleare.

Immagine in evidenza By Stato italiano (Sito web Agenzia delle Entrate) [Public domain], via Wikimedia Commons

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