Il cammino per diventare avvocato è lungo e tortuoso, ma non disperate: se avete spirito di sacrificio, pazienza e perseveranza, non c’è nulla che non possiate raggiungere. E’ vero, la professione forense è una delle più ambite e remunerate (soprattutto in branche specifiche dell’avvocatura) al giorno d’oggi e la figura dell’avvocato risulta affascinante, quasi inarrivabile, merito anche dei retaggi dei film americani anni settanta.
Ma, al di là delle proiezioni cinematografiche e dello status che conferisce il ruolo di avvocato all’interno della società, andiamo a riflettere insieme sul percorso che bisogna fare per diventare avvocato a tutti gli effetti.
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Non è Law & Order: la quotidianità di un praticante avvocato
Prima di elencare le varie tappe del percorso professionale di un aspirante avvocato, occorre fare delle precisazioni.
Non fate questa professione inseguendo il sogno americano, non esiste nulla di più sbagliato: dovrete partire dal basso e salire, con pazienza i gradini di una carriera per nulla facile ma che saprà darvi i giusti frutti qualora ne siate appassionati per davvero.
La vita quotidiana di un praticante avvocato prima e di un neo avvocato poi, non è tutta rose e fiori e non concerne, all’inizio, cause davanti a una Suprema Corte e alla giuria popolare. Mettete da parte i retaggi di serie tv sull’avvocatura come Perry Mason o di Law & Order, partirete dal basso e sarete chiamati a risolvere controversie molto meno altisonanti di quanto pensiate, ma vi servirà. Per crescere e restare coi piedi per terra.
La morale della favola e consiglio spassionato è: scegliete questa strada perché vi piace il diritto, perché sentite in voi il senso della legge, perché avete una passione e non perché vi immaginate un ambiente da copertina, altrimenti commetterete il più grande errore della vostra vita.
Il percorso di studi per diventare avvocato
Se avete superato il precedente paragrafo illesi, allora vorrà dire che c’è della passione in voi: siete pronti a conoscere i gradini da scalare per diventare avvocati. Il percorso di studi per esercitare la professione forense, ad oggi, parte con il completamento degli studi della Facoltà di Giurisprudenza: occorrerà conseguire la Laurea Magistrale (con piano di studi da 5 anni) per diventare dottore in Legge. Questo è solo il primo passo.
Successivamente dovrete iscrivervi presso il Foro in cui intendete svolgere la pratica e iniziare quindi il tirocinio di 18 mesi presso un avvocato abilitato alla professione (che prende nel gergo l’appellativo di “dominus”). Fate attenzione: la scelta del Foro sarà fondamentale per determinare la sede per lo svolgimento dell’Esame di Stato, l’ultimo gradino prima di diventare Avvocato a tutti gli effetti.
Ogni sei mesi sarete valutati con un breve esame da uno o più consiglieri dell’Ordine degli Avvocati del Foro di competenza e dovrete partecipare a un numero minimo di udienze per poter passare al semestre successivo. Una volta completati i 18 mesi potrete iscrivervi al famoso e temutissimo Esame di Stato.
L’Esame di Stato per diventare Avvocato
Siamo arrivati all’ultimo ostacolo, il più grande: l’Esame di Stato per l’abilitazione all’Avvocatura. La sede competente, una per Regione, è individuata considerando il luogo in cui sono stati svolti la maggior parte dei semestri di pratica (se ad esempio si è svolta la pratica in un Foro della Regione Lazio allora la sede deputata sarà Roma).
L’Esame di Stato è composto da 3 prove scritte da svolgersi in giorni consecutivi, nei quali i candidati dovranno risolvere i casi pratici proposti dalla Commissione e, in caso di superamento delle stesse, una prova orale nella quale il candidato dovrà dimostrarsi preparato su una molteplicità di materie da lui stesso scelte.
Superata positivamente la prova orale il candidato potrà fregiarsi del titolo di Avvocato e iniziare autonomamente la propria carriera lavorativa.